sabato 22 giugno 2019

Disciplina o educazione

Viviamo in una società altamente performante in cui il sistema educativo imperante costituisce lo strumento per formare individui sempre più rispondenti alle logiche del mercato. La formazione si sostituisce all'educazione che diventa in tal modo disciplina. Sin da piccoli, i bambini devono comprendere il significato di una comunicazione che li pone davanti alla necessità di scegliere. Non vi è tuttavia alcuna libertà nell'esercizio di una scelta necessaria, poiché l'istinto di sopravvivenza determina la rinuncia alla consapevolezza di se stessi e all'autodeterminazione. Porre un bambino di fronte alla disciplina di un compito scolastico, pena la perdita del gioco pomeridiano, o della festa di compleanno, lo mette nella condizione di negoziare con i propri bisogni primari. Il gioco infatti sino ad una certa età è la primaria fonte di vita di un bambino. Obbligarlo quindi ad assolvere ad un compito non per uno stimolo sano di apprendimento, ma per poter accedere all'elemento vitale, il gioco, è un sistema che sostituisce la disciplina all'educazione. In questo paradigma, ormai ampiamente diffuso,  il significato di merito viene distorto e asservito alle logiche capitaliste che si insinuano in una società ormai confusa. 

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